Ringraziamento 2022

Sergio Ferragina
4 min readNov 24, 2022

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Dato che ormai il titolo è ricorrente così come l’argomento, almeno mettiamo l’anno.

Ho già spiegato innumerevoli volte perché faccio questo post, ma di anno in anno passano di qua persone nuove e magari non hanno voglia di andare a ripescare, per cui ribadiamolo brevemente: per quanto la festa del ringraziamento non ci appartenga e abbia anche origini molto problematiche, resta il fatto che trovo importante dedicare almeno un giorno a fermarsi e ringraziare. Non per accontentarsi, non per fermarsi, non per ricordarci che c’è chi sta peggio o che comunque non possiamo lamentarci, anzi: lamentarsi è legittimo e a volte anche sano, vedere ciò che non va è la base per costruire qualcosa in più nelle nostre vite, ma vedere ciò che c’è ci permette di ricordarci anche il buono che abbiamo e che abbiamo avuto, di riconoscere le nostre forze, il bello che abbiamo, le fonti a cui possiamo attingere per sistemare il resto.

Ringraziare significa, per me, sapere che c’è il buono ed essere pronto a sistemare il resto. Ma intanto il buono c’è.

Anzitutto non posso non ringraziare gli stravolgimenti che hanno attraversato la mia vita da inizio anno in poi. Imprevisti, imprevedibili, tanto complicati quanto fondamentali. Mi hanno ricordato cosa significhi per me essere vivo, sia nei momenti di felicità pura che in quelli che hanno portato con sé lacrime. Sono stati e sono vita, sotto ogni aspetto.

E di conseguenza voglio ringraziare me stesso. Per essere in grado di essere fedele a ciò che sono, di vedere il bello potenziale e inseguirlo con tutte le mie forze, di non credere quasi mai all’impossibile, di essere pronto a mettermi alla prova anche in situazioni che non avrei immaginato di poter gestire. Di mettere sempre in pratica ciò che dà il nome a questo blog. Sono fiero di esserne capace e ne sono grato.

E ancora ringrazio di essermi ricostruito a sufficienza da non permettere che certe parole e azioni potessero ferirmi. Ci sono state persone in questi mesi dalle quali è arrivato un veleno imprevedibile e imprevisto che in altri momenti mi avrebbe potuto fare veramente male. Così non è stato, a parte qualche scossone.

E ringrazio della mia capacità di staccarmi da dinamiche che non mi tornano. Mi ha probabilmente salvato da delusioni e ferite successive.

Ringrazio dell’affetto e della stima che ormai da tempo abbiamo con Polo Nerd. Richieste di interviste, parole di elogio. ascolti, gente che ci scrive quando siamo in pausa perché manchiamo. Dopo tre anni e mezzo abbiamo costruito qualcosa di notevole con le sole nostre forze. Grazie a chi ce lo ricorda.

Ringrazio della vacanza estiva e della quantità di bellezza, emozioni e ricordi che ha portato con sé.

Ringrazio dei tanti luoghi in giro per l’Italia che mi hanno visto scrivere. Anche i più improbabili.

Ringrazio chi ogni tanto mi ricorda che sono bravo in quello che faccio. L’impostore spesso me lo fa mettere in dubbio, per cui serve e vi assicuro che non è falsa modestia. Per cui grazie.

Ringrazio di sapere quando mollare qualcosa in cui non mi riconosco. Le energie non sono infinite, va ricordato.

Ringrazio Silvia, che è stata una delle grandi sorprese di quest’anno.

E di conseguenza ringrazio chi sta seguendo, apprezzando, condividendo e commentando Potrebbe Piacerti: siamo molto fieri di quello che stiamo creando, ma vedere le vostre reazioni lo rende molto più bello e reale. Grazie.

Ringrazio di essere stato in grado di decidere quando lasciar andare Sheppard. Mi ha dilaniato doverlo fare, ma glielo dovevo.

Ringrazio che le altre due pesti siano ancora con me e riempiano i miei spazi.

Ringrazio di essere tornato a Lucca e di averla vissuta in un modo nuovo e ringrazio Silvia (di nuovo) per avermi dato l’idea del reportage.

Ringrazio quelle persone che mi stanno scoprendo grazie al nuovo podcast e che direttamente o indirettamente mi esprimono apprezzamenti: è bello essere osservati da sguardi nuovi. L’impostore è costretto a zittirsi per un po’.

Ringrazio chi sa esserci, ma esserci sul serio. Che non significa ogni giorno, a volte neanche ogni settimana. Eppure quando serve ci sono.

Ringrazio Giuseppe, per la terza volta. Lui sa perché.

Ringrazio Tania (e Marco) perché la loro amicizia è preziosa anche se così lontana e centellinata. Ma poi basta una sera a bere e una rete di sicurezza.

Ringrazio di camminare, sempre.

Ringrazio di lavorare e di essere sempre in grado di distinguere ciò che è accettabile e ciò che non sarei mai disposto a tollerare.

Ringrazio per ogni risata, per ogni bacio, per ogni istante di passione, per ogni abbraccio, per ogni sì e per qualche no.

Ringrazio chi pensa valga la pena ascoltarmi o leggermi, perché il tempo è limitato e ne regalate una parte a me.

Ringrazio di non essere stanco di imparare, ascoltare, fare, creare.

Vivere.

Grazie.

(E sicuramente scordo altro ancora, ma va bene così)

Originally published at …E a volte, quando cadi, voli.

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